Immaginazione

L’immaginazione è l’attività della coscienza in cui opera il meccanismo associativo.

Distinguiamo tra:

immaginazione libera, in cui il meccanismo associativo opera liberamente, producendo immagini che si impongono alla coscienza specialmente nei livelli di sonno e di dormiveglia;

immaginazione diretta, in cui le immagini vengono associate secondo un piano ordinato proposto dalla coscienza con l´interesse di dare forma a qualcosa di ancora inesistente.

Immaginazione libera - Immagini libere di Mirò, Interno Olandese I - Il quadro è ispirato al “suonatore di liuto” di H. M. Sorgh
Immaginazione libera – Immagini libere di Mirò, Interno Olandese I – Il quadro è ispirato al “suonatore di liuto” di H. M. Sorgh

Esercizio da Autoliberazione:

La guida chiede al soggetto di descrivere ordinatamente gli oggetti che gli appaiono quando entra in casa sua e poi all´interno della sua stanza. Quindi, la guida chiede al soggetto di descrivere, secondo libere associazioni, le immagini che gli sorgono quando rappresenta quella stanza facendo soprattutto attenzione a non razionalizzare tali operazioni.

Lo scopo dell´esercizio è quello di distinguere tra catene associative direzionate e catene associative libere. Bisogna specificare, però, che nelle catene direzionate il livello di coscienza tende ad essere di veglia e nelle catene libere tende ad essere di dormiveglia. Bisogna discutere, inoltre, il lavoro dei meccanismi di reversibilità in entrambi i casi.

IMMAGINAZIONE.

A) Attività della coscienza in cui opera il meccanismo associativo. (v. ASSOCIAZIONE).
Distinguiamo tra immaginazione libera, in cui il meccanismo associativo opera liberamente, producendo immagini che si impongono alla coscienza specialmente nei livelli di sonno e di dormiveglia – e immaginazione diretta, in cui le immagini vengono associate secondo un piano ordinato proposto dalla coscienza con l´interesse di dare forma a qualcosa di ancora inesistente. Si tratta di un fenomeno diverso dal ricordo diretto.

B) Funzione della coscienza che opera con dati di memoria trasformandoli in immagini e proiettandoli nel futuro.

Quando il soggetto controlla o dirige volontariamente le sue catene associative, parliamo di “immagini dirette”; quando invece appaiono treni di rappresentazioni senza controllo, parliamo di “immagini libere”.

Quando ricordo ordinatamente gli oggetti della mia stanza, procedo attraverso la rappresentazione diretta; quando divago o lascio giocare liberamente i meccanismi associativi, procedo attraverso la rappresentazione libera. (v. Autoliberazione)

Ogni nuova sensazione è comparata con altre già registrate in precedenza nella memoria. A volte, le sensazioni immagazzinate sono proiettate in un tempo diverso dall’ attuale il futuro. In entrambe  le operazioni – attualizzazione o ricordo e proiezione  o immaginazione – si sperimenta una sensazione.

La memoria opera strutturalmente con la coscienza, i sensi, ed il livello di lavoro dello psichismo.

Una complessa concatenazione di fattori (sensazione, memoria e immaginazione),  lavorando in struttura, permettono che le sensazioni, per influenza dei dati provenienti dalla memoria,   si trasformano e si  traducono apparendo poi come immaginazione.

Il dolore e la sofferenza in particolare, finiscono generalmente fortemente deformati e tradotti dall’immaginazione. Quindi numerose sofferenze non esistono,  tranne che  nelle immagini trasformate da questi processi mentali.

In conclusione i centri di risposta si attivano grazie alle immagini che si formano nella coscienza, tranne nel caso di immagini corrispondenti ad alcuni impulsi che provengono direttamente dalla cenestesia e che si dirigono al centro vegetativo. (v. Morfologia)

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