L’animale

Chiarimento sull’esperienza . (1)


Quest’esperienza ha come finalità la ricostruzione di una scena conflittiva passata; questa ricostruzione viene fatta usando, come filo conduttore, una « fobia» o un timore irrazionale eccessivo. Si parte dalla premessa che tale timore è necessariamente legato a delle situazioni conflittive che, per essere private della loro carica oppressiva, debbono essere rivissute. Se questo succede e se il conflitto viene correttamente integrato, l’intensità della fobia deve diminuire.


Mi trovo in un luogo completamente buio. Tastando con il piede, sento che il terreno è irregolare, fra il vegetale e il pietroso. So che da qualche parte c’è un precipizio. Percepisco la stretta vicinanza di quell’animale che mi ha sempre provocato un’inconfondibile sensazione di ribrezzo e di terrore. Forse un animale soltanto, forse molti… quel che è certo è che un qualcosa si sta avvicinando inesorabilmente.

Un ronzio negli orecchi, a volte confuso con un vento lontano, rompe il definitivo silenzio. I miei occhi spalancati non vedono, il mio cuore batte convulsamente e, il mio respiro è sottile come un filo e un sapore amaro mi chiude la gola.

Qualcosa si avvicina… ma cosa c’è dietro di me che mi fa rizzare i capelli e mi gela la schiena come un blocco di ghiaccio?

Le gambe mi tremano e se quel qualcosa mi assale o mi salta alle spalle non avrò alcuna difesa. Rimango immobile… aspetto soltanto. Penso tumultuosamente all’animale, a quella volta che me lo trovai vicino. Soprattutto a quel momento. Rivivo quel momento. (*)

Cosa mi accadeva in quel periodo? Cosa succedeva allora nella mia vita? Cerco di ricordare le frustrazioni e i timori che mi accompagnavano quando avvenne il fatto.

Sì, io mi trovavo a un bivio della mia vita e ciò coincise con l’incidente dell’animale. Ho assolutamente bisogno di trovare la relazione. (*)

Mi rendo conto che posso riflettere con più calma. Ammetto che vi sono animali che suscitano una reazione sgradevole in quasi tutte le persone, ma so anche che non tutti perdono il controllo in loro presenza. Penso a questo. Metto a confronto l’aspetto dell’essere pericoloso con la situazione che stavo vivendo quando la cosa accadde l’incidente. (*)

Ora, già più calmo, cerco di sentire quale parte del mio corpo proteggerei dal pericoloso animale. Quindi metto in relazione questa parte con la difficile situazione che stavo attraversando quando si verificò l’incidente, tempo addietro. (*)

L’animale provoca in me l’apparizione di quel momento della mia vita che non è risolto. Quel momento oscuro e doloroso, che a volte non ricordo, è il punto che devo chiarire. (*)

Vedo lassù in alto un limpido cielo notturno e di fronte il chiarore di una nuova alba. Rapidamente il giorno porta con sé la vita definita. Qui, in questa dolce prateria, cammino in libertà, su di un tappeto d’erba cosparso di rugiada.

Un veicolo si avvicina velocemente. Si ferma accanto a me e da esso escono due individui vestiti da infermieri. Mi salutano cordialmente e spiegano che hanno catturato l’animale che mi provoca tanto spavento. Aggiungono che quando ricevono un messaggio di paura, escono a caccia e catturano l’animale che la provoca, per poi mostrarlo alla persona interessata affinché possa studiarselo ben bene. Subito dopo, mi mettono davanti l’animale, attentamente custodito.

Effettivamente si tratta di un esemplare indifeso. Ne approfitto per esaminarlo molto lentamente da tutte le distanze e angolazioni. (*)

Gli uomini lo accarezzano dolcemente e la bestiola risponde amichevolmente. Poi mi invitano a fare altrettanto. Provo una grande apprensione ma, dopo il primo brivido che sento sulla pelle, faccio un nuovo tentativo, poi un altro ancora, finché alla fine posso accarezzarlo. (*)

Lui risponde pacifico e con movimenti estremamente pigri. Poi comincia a rimpicciolirsi, sino a scomparire.

Mentre il veicolo riparte, cerco di ricordare di nuovo la situazione che attraversavo quando (molto tempo fa) la presenza dell’animale mi provocò terrore. (*)

Provo un forte impulso e mi metto a correre con scioltezza, approfittando dell’aria salubre del mattino. Mi muovo ritmicamente e senza fatica, respirando profondamente. Aumento la velocità e sento muscoli e cuore lavorare come una macchina perfetta.

Correndo liberamente, ricordo la mia paura, ma sento di essere più forte e che presto la vincerò per sempre.

Mentre il sole illumina dall’alto, corro velocemente verso la mia città, respirando a pieni polmoni e con i muscoli che si muovono in perfetta sincronia. Sento le parti del mio corpo in cui la paura aveva presa, forti e inattaccabili. (*)


Raccomandazione. (1)

Considerare se si è riusciti a ricostruire la scena conflittiva legata ad un timore irrazionale. Osservare se si è potuto vincere le resistenze legate ai nuclei dei problemi proposti. Se, al contrario, le resistenze non sono state superate, o se il conflitto non ha potuto essere riconosciuto, si suggerisce di ripetere l’esperienza.

Nota (1)

Ecco alcuni commenti fatti da ragazze inglesi:

a) – « Nell’oscurità provo paura, sento dei topi che si avvicinano; subito dopo appare l’animale di cui ho terrore: un cane alsaziano che mi è saltato addosso una volta che mi sono trovata sola in campagna. Il registro della paura lo provo nello stomaco, e mi sento svenire. Sperimento lo stesso registro quando mi trovo in situazioni difficili con le persone…. In ogni modo, alla fine mi appare un topo che riesco a toccare ».

b) « Provo un terribile terrore quando sto nell’oscurità e un brivido elettrico mi percorre la schiena. Sento un serpente molto vicino a me. Sento che non posso fuggire perchè c’è un abisso. Quando ero piccola, mio fratello teneva sulla tavola un serpente chiuso dentro una bottiglia, e non mi lasciava mangiare. I miei genitori non dicevano nulla… ora mi rendo conto che il mio nemico è mio fratello e che i miei geni tori erano terribilmente ingiusti, non dicendo niente a lui e dando sempre la colpa a me. Mi rimane la sensazione che c’era qualcosa di molto torbido nella mia situazione familiare. Ora comprendo che debbo lavorare sull’ingiustizia che ho subito e sul mio nemico ».

c) «Sono molto piccolo e corro felice per un immenso giardino; ma ecco che mi appare un enorme ragno peloso. Lo sento nella gola e nel petto. Non posso respirare e mi sento come pietrificato ». A proposito di questo caso, l’istruttore annota che il giovane in questione soffre d’asma; l’istruttore commenta anche che, se in quel tipo d’asma è presente una componente psichica, il superamento delle resistenze produrrebbe una distensione importante nel soggetto.

d) « Quando tutto rimane in silenzio, faccio un salto. Appare un enorme boa con la bocca spalancata, che vuole man giarmi. Non posso respirare bene e rimango immobile. Subito dopo mi appare la scena in cui, da piccola, sto per affogare in un lago… sto sott’acqua e non posso respirare. E’ esattamente la stessa sensazione che provo da vanti al boa. Poi esco dall’acqua e comincio a correre con facilità; respiro profondamente grazie alla corsa e all’aria fresca. Quando mi portano l’animale legato, vedo che non si tratta più di un boa, ma di una piccola lucertola, che si rivolta sulla schiena e ride quando le faccio il solletico sull’addome. Me ne vado felice, comprendendo che in tutte le situazioni difficili, la mia respirazione cambia ed io rimango soffocata. Ora comprendo pure che, se riesco a cambiare la mia respirazione, posso anche cambiare le situazioni in cui mi trovo e le mie sensazioni ».

e) « Nell’oscurità sento una forte paura. Sento un sibilo che mi indica che vicino ci sono dei serpenti. Subito dopo mi appare l’esperienza traumatica che ho avuto il primo giorno di collegio: i bambini mi corrono dietro, portando una vipera morta dentro una bottiglia di formalina. Provo una sensazione di terribile repulsione estetica soprattutto per il colore viola della formalina. La professoressa non fa assolutamente nulla per fermarli ed io sento una terribile ingiustizia.
Sperimento questa stessa sensazione quando mi trovo vicino all’acqua torbida di cui non posso vedere il fondo e in cui nuotano rospi, serpenti ed altri esseri indefinibili. Collego tutto questo con il sesso e con il timore che appaia, esca fuori all’improvviso qualcosa con una forte carica emotiva. Alla fine riesco a toccare il corpo del serpente, ma non la sua testa… Mi sento molto bene mentre corro verso la città… mentre corro, una vipera mi attraversa la strada, ma io la scavalco e non me ne curo ».


N.d. redazione: il testo segnato con (1) relativo ai chiarimenti, raccomandazioni e note era presente nella edizione del 1980, l’autore nella revisione eseguita nel 1988, lo ha sostituito con le attuali note. Il libro è stato così pubblicato nel 1989 in 16 lingue.

La redazione ha ritenuto utile inserire il succitato testo originario in quanto permette un’ approfondimento delle narrazioni e dei giochi di immagine, non solo come opere letterarie, ma come “modello di meditazione dinamica, il cui oggetto è la vita di chi medita e la cui intenzione è individuare e superare i conflitti.

Le esperienze guidate permettono, a coloro che le praticano,di riconciliarsi con se stessi, superando le frustrazioni ed i risentimenti passati, ordinando le attività presenti e dando al futuro un senso che elimini le angosce, i timori ed il disorientamento.


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