Abbiamo esaminato il simbolo come funzione di astrazione e di ordinamento, il suo ruolo compensativo per la coscienza di fronte al mondo e come traduzione plastica di impulsi interni.
Ma si possono attribuire altre funzioni ad esempio quella di feticcio o di talismano; in questo caso il simbolo acquista valore in se stesso ed ha “potere” per operare nel mondo (figura 62)
Un’altra concezione del simbolo è il piano o schema di lavoro interno. Questo caso si può vedere nell’esempio dello schema dell’Albero della Cabala, un modello di lavoro logico e rigoroso di tipo mentale, come appare nell’illustrazione (figura 63)
Infine, il simbolo può utilizzarsi come “macchina” per organizzare ed ordinare fenomeni, come nel caso dei simboli usati per studi astronomici (figura 64)
Il simbolo può essere visto in un modo differente da quello che stiamo menzionando, e può essere presentato nel seguente modo (figura 65):
- il punto, per la sua dinamica, normalmente si usa come riferimento che può essere ubicato in qualsiasi piano. La sua rappresentazione è centrifuga.
- Il circolo è utilizzato per rappresentare processi, qualcosa che nasce, si sviluppa e si conclude.
- La mandorla rappresenta due punti di tensione e le loro relazioni.
- Il triangolo indica la composizione di una entità qualsiasi, prestando attenzione a tre forze o elementi basilari.
Esistono numerose “macchine-simbolo” che possono essere usate come ausiliarie di un metodo di pensiero, ma le principali sono quelle menzionate, che servono per fissare il punto di interesse, il processo, la relazione e la composizione di un dato oggetto di studio.