Introduzione all’edizione del 1981

Si dice che le persone immaginano cose fantastiche, fanno sogni assurdi, sconclusionati, belli, confusi, allegri o mostruosi. Tutto ciò, a volte, si manifesta attraverso la plasticità, il poema, la musica… in un complesso concerto di immagini allegoriche e di simboli diversi.

A questo punto sorge in maniera quasi inevitabile la domanda sul perché di queste attività umane.

Si può dire, per iniziare, che la produzione allegorica, segnica e simbolica non è una prerogativa dell’artista plastico, del musicista, dell’erudito matematico, del poeta o dello squilibrato psichico, ma è da sempre qualcosa inerente all’uomo fin dai primi rudimenti del linguaggio gestuale e fino ad arrivare ai nostri giorni.

In questo libro, l’obiettivo principale è quello di rispondere alle domande sul come sorgono, come operano e quale funzione compiono queste immagini.

Le produzioni dello psichismo non sono qualcosa di arbitrario non sorgono a caso, ma compiono una funzione precisa e cioè quella di dare una risposta che compensi una necessità fino ad arrivare ad un buono sviluppo ed equilibrio psicofisico. Di conseguenza questo studio permetterà un progresso nella conoscenza dell’essere umano.

La coscienza umana (coscienza di qualcosa o verso qualcosa) agisce come compensazione nel mondo. L’attività della coscienza è un modo di “stare” nel mondo, sia esterno che interno, cercando di compensarlo strutturalmente organizzando un sistema di risposte. Queste operazioni della coscienza svolgono la missione di equilibrare il mondo interno con quello esterno, stabilendo un legame dato dalla continua ed urgente esigenza di dare risposte, poichè l’individuo si trova in un mondo complesso: un mondo naturale, umano; un mondo sociale, culturale, tecnico, ecc…

Un’insogno è una immagine-risposta diretta verso l’interno dello psichismo, mentre uno spostamento motorio è un movimento-risposta (anch’esso animato da immagini), diretto verso l’esterno dello psichismo. Anche nelle ideazioni puramente intellettuali che si manifestano come espressioni segniche, se portate ad alti livelli di astrazione, si mette in rilievo una forma di immagine-risposta diretta verso il mondo esterno della coscienza, in questo caso i segni che ne risultano assumono una funzione precisa. Nel caso del linguaggio un chiaro esempio è la funzione del comunicare. In questo contesto, lo studio dei miti, delle leggende, delle religioni, delle arti e del folclore, produzioni degli uomini e dei popoli, saranno considerate dalla psicologia, dall’antropologia, dall’etnologia, e dalle diverse arti con un’altra prospettiva. In ogni modo queste pagine sono dirette principalmente alle persone che desiderano conoscersi sempre di più.

Non è sempre corretto studiare la mitologia allo scopo di far vivere alle persone come propri i sogni ed insogni di temi mitici più straordinari; poiché gli eroi, gli dei, gli animali favolosi, gli gnomi, i maghi ed i vari mostri, che popolano l’immaginazione ed i sogni di un individuo, continuano ad esercitare la stessa funzione, tramite le mitologie dei differenti popoli, anche se sono separate tra loro nel tempo e nello spazio. Infatti tali immagini aiutano l’uomo a liberarsi, a trasferire cariche psicologiche che opprimono in modo temporaneo o permanente la sua coscienza. L’insieme delle tensioni, alle quali è sottomesso un popolo, un gruppo o un’ individuo, è tradotto con immagini determinate dall’accumulazione storica (memoria), sulla cui base è interpretato il mondo.

Un’intera mitologia può essere nascosta da un’esistenza mediocre. I sogni e gli insogni di ogni persona sono inondati da immagini che operano nei tre tempi: immagini del passato o ricordi, immagini del presente o sensazioni, e immagini lanciate al futuro o immaginazione. Anche l’uomo più realista vive di immagini. I sogni e gli insogni, le immagini dei ricordi, dei desideri e delle illusioni sono grandi forze che agiscono nell’uomo d’oggi, influendo notevolmente nella sua vita quotidiana.

Infine, affinché il lettore possa utilizzare questa opera con agilità sarà conveniente prendere in considerazione il piano della stessa che è strutturato nel seguente modo:

cap.I^ Impulsi, Campi di Presenza e Compresenza, Spazio di Rappresentazione e Immagine;
cap II^ Vie Astrattive ed Associative;
capIII^ Simbolo, Allegoria e Segno;
capIV^ Simbolica;
cap.V^ Segnica;
cap.VI^ Allegorica.

Questo studio sui temi morfologici proviene, nella sua ispirazione e sviluppo, dalla filosofia siloista. Si è cercato di semplificare tale studio inserendo un nutrito materiale grafico (fotografie, schemi e disegni), anche se per una maggiore comprensione ed approfondimento è indispensabile fare riferimento al libro di Autoliberazione di L. A. Ammann (1), opera che amplierà notevolmente e darà un maggiore contesto ai temi appena trattati.

Inoltre, per facilitare l’uso del presente libro, e prima di entrare nella trattazione dei temi specifici, presenteremo i seguenti schemi estratti dall’opera menzionata.Il primo schema mostra un sistema semplice dove gli stimoli arrivano alla coscienza e questa agisce dando una risposta.

Schema 1: Stimolo – Coscienza – Risposta

Il secondo schema considera che gli stimoli possono essere esterni al corpo ma anche interni e dell’intracorpo. Questi stimoli sono ricevuti dai sensi come sensazione e portati alla coscienza come percezione cioè come sensazioni strutturate. La coscienza agisce e lo fa con immagini che portano energia ai centri: intellettuale, emotivo, motorio e vegetativo, producendo risposte esterne od interne a secondo i casi.

Schema 2: Sensi – Coscienza – Centri

Il terzo schema è più completo. Si distinguono due sistemi di sensi: quelli esterni vista, udito, olfatto, gusto e tatto e quelli interni (cenestesici: dolore, temperatura, tensione muscolare, ecc. e cinestesici: posizione e movimenti del corpo).

Schema 3: Sensi – Memoria – Coscienza – Centri

Gli stimoli provenienti dall’esterno e dall’interno arrivano alla coscienza come percezioni, registrandosi simultaneamente nella memoria. A sua volta, la memoria porta stimoli alla coscienza (ricordi). La coscienza fornisce immagini che agiscono sui centri che danno risposte esterne (motorie), o interne (vegetative).

Ogni risposta che dà un centro è rilevata dai sensi interni e dalla coscienza. Di conseguenza a ciò si ha nozione delle operazioni che si effettuano (retroalimentazione della risposta) restando, inoltre registrate nella memoria. Quest’ultima è la base dell’apprendimento, e si perfeziona nella misura in cui si ripetono le operazioni.

Se per qualche circostanza si bloccano gli impulsi che dovrebbero arrivare ai sensi, o della risposta dei centri o della memoria (come nel caso delle anestesie e delle amnesie), nella coscienza si producono perturbazioni. Lo stesso succede anche quando gli impulsi che arrivano alla coscienza sono eccessivi.

Tutti gli impulsi che percorrono il circuito possono lavorare a intensità variabile: a volte normale (tra diverse soglie); a volte con energia molto debole (soglia bassa); a volte eccessiva (sopra la soglia di tolleranza); a volte nulla (blocco).

Può accadere che gli impulsi provenienti dalla coscienza arrivano ad un centro e si blocca la risposta, il centro si sovraccarica di energia, le cariche si spostano ad altri centri e si producono risposte sbagliate.

Per esempio quando le risposte motorie vengono inibite si sovraccarica il centro vegetativo che da risposte interne inadeguate, e crea delle disfunzioni organiche o delle somatizzazioni.

Altrettanto può succedere se si bloccano determinate risposte emotive che dovrebbero esprimersi per via motoria.

Il quarto schema contiene i precedenti, per semplificare non sono state menzionate le vie associative ed astrattive, e lo “schermo” delle operazioni della coscienza o spazio di rappresentazione che verrà spiegato più avanti.

Si sono segnalate le risposte dei centri con una semplice freccia, senza rilevare le risposte codificate complete, come ad esempio i ruoli di condotta.


1. Luis A. Hammann, Autoliberacion, Plaza y Valdes, Messico, 1991 (n.d.t. tradotto in italiano: Autoliberazine casa editrice Multimage)

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