Vediamo un esempio, che appartiene più al campo allegorico che a quello simbolico, e che permette di capire meglio i meccanismi di traduzione di impulsi interni in forme esterne (figura 46)
Una persona mentre dorme sogna che sta viaggiando in una nave, si alza per andare al bagno, e questo appare come un pozzo molto amplio. Inizia ad orinare e, improvvisamente, dal pozzo escono dei leoni che si lanciano contro di lui. Il grande spavento lo blocca e fugge impaurito. Si sveglia e va, effettivamente, al bagno.
In un primo momento del sogno l’impulso cenestesico è tradotto più o meno fedelmente come immagine, permettendo al soggetto di disporsi ad eseguire le sue necessità tranquillamente senza influire sul sogno e senza svegliarsi. Ma in quel momento sorge il riflesso inibitorio, registrato nell’infanzia che gli impedisce di orinare nel letto, questo è rappresentato plasticamente con l’immagine dei leoni. Inizialmente i leoni provocano il riflesso di difesa e quindi di fuga, impedendo la minzione e poi lo svegliano, poiché la sensazione è diventata intollerabile.
Non si deve presumere, come nella psicanalisi, che ad esempio i leoni sono il simbolo della repressione. I leoni sono una allegoria dinamica che, scatenando una risposta di fuga, impediscono al dormiente di bagnare il letto e sono anche coloro che svegliano gli amichevoli servitori che risolvono il conflitto.
Il simbolismo nel sogno e nella produzione artistica risponde generalmente agli impulsi cenestesici tradotti nel campo della rappresentazione visiva.
Questo è valido anche nella simbolica mistica, negli stati patologici o di allucinazione.
I simboli realizzati dagli abitanti di Puebla (Messico) con disegni di differenti colori sono particolarmente interessanti (figura 47) Inizialmente questi simboli erano prodotti da coloro che ingerivano allucinogeni. Le figure centrali erano solitamente di irradiazione e i differenti inquadramenti producevano contrasto.
Le forme morbide e le sequenze di toni, a partire ad esempio dal centro di un fiore, producevano una chiara sensazione di percezione allucinata per gli effetti del peyote. A cominciare da queste opere, originali del Messico, si sono sviluppati numerosi lavori. Questi hanno circolato in seguito in diverse zone del mondo, e configurano la base plastica di moltissime produzioni di tendenza psichedelica. Quanto detto è valido per i tre esempi seguenti (figure 48,49 e 50 )
Un altro caso di manifestazione simbolica, come traduzione di impulsi interni, è il gesto in generale ed il mudra in particolare che appare in tutti i popoli del mondo.
I gesti universali di punta o di irradiazione ed i gesti di circolo o concentrazione, corrispondono anche a simboli che abbiamo commentato precedentemente.
I mudra sono casi specifici di manifestazioni gestuali già codificate, che costituiscono certi linguaggi rituali magici immemorabili, in cui ogni dito ha un ruolo determinato. Sono caratteristici del buddismo antico e del tantrismo e sono molto usati nelle danze tradizionali; altrettanto succede tra gli aztechi e i maya nelle cui opere plastiche sono ripetutamente osservabili, per esempio i mudra di dilazione e di protezione. Esistono mudra di orazione, di benedizione, di perfezione, di argomentazione ecc.. (figure dal 51 al 61)
Infine, prendiamo in esame gli atteggiamenti corporali generali in cui appare la posizione eretta e dinamica del corpo umano e quella ripiegata su se stessa. I significati di queste posizioni fisiche sono conosciuti in tutto il mondo e corrispondono alle distinzioni fatte in merito ai simboli di punte e di circoli.